Il
progetto per il Nuovo Teatro di Montalto di Castro è risultato vincitore da un
concorso internazionale di progettazione nel 2002 per un intervento di
riqualificazione dell’area ex Esso.
In
un lotto di forma triangolare posto tra la Via Aurelia Tarquinia
e la strada Statale Castrense, che collega la campagna viterbese al litorale
laziale, posto all’ingresso del centro urbano dell’Alto Lazio prossimo ai
confini della Maremma Toscana.
Un
centro le cui origini risalgono all’epoca etrusca le cui tracce maggiori sono
evidenti a Vulci e Tarquinia, e le cui testimonianze sono ancora oggi oggetto
di studi e di recenti
ritrovamenti come nel caso del “dromos”, probabilmente una sepoltura
principesca, risalente al IV secolo a.c. rinvenuta ad inizio 2013 ad opera di
una cooperativa archeologica di Firenze incaricata dalla Sovrintendenza
all’Etruria Meridionale.
Il
teatro è collocato ai confini del nucleo urbano con il preciso intento di
divenire elemento propulsore della crescita culturale urbana mediando con il
tessuto rarefatto dei margini della città stessa composto da un mix
commerciale, artigianale e villette anonime della prima metà del XX secolo.
Un’operazione
di ricucitura urbana necessaria per riconnettere ambiti diversi, urbano e
campagna - centro e confine, in un’operazione di riqualificazione attraverso la
realizzazione di una nuova piazza in travertino e cemento che evoca il
basamento etrusco del Tempio Grande dell’area archeologica di Vulci e di una torre
scenica, realizzata in policarbonato, che di notte si illumina trasformandosi
in una grande "lanterna" percepibile a scala territoriale.
Uno
nuovo spazio urbano che assume la valenza di propileo cittadino con un teatro che
assume la forma di un monolite caratterizzato da leggere variazioni cromatiche
e di texture, che derivano concettualmente dai blocchi in tufo, e da profonde
fenditure che solcano la sua massa come un gesto di erosione, che rende
l’architettura fluida e aperta.
In questo modo il teatro si lascia attraversare
idealmente dal contesto urbano, diventandone nuovo frammento urbano e un nuovo canale
di interazione con la città come una “galleria urbana” che
convoglia la cultura e la trasmette in città attraverso i suoi spazi al chiuso
ed anche all’aperto ideali per manifestazioni artistiche performative ed
attrattive.
La torre scenica e il
grande palco rappresentano gli elementi di congiunzione tra i due luoghi scenici
per il suo duplice uso sia per la sala interna che per l’arena all’aperto da
500 posti creando una relazione biunivoca organizzata lungo un asse
longitudinale che determina lo spazio come elemento fisico e visivo.
L’ingresso al teatro con
la grande copertura a sbalzo accoglie lo spettatore che viene introdotto in un
ambiente continuo in cui foyer, con pavimentazione in cemento, fluiscono verso la
sala da 400 posti che è stata dedicata all’attrice “Lea Padovani”, nata a
Montalto di Castro.
La
presenza di volumi tecnicamente necessari, come la biglietteria, i servizi
igienici, gli uffici e la zona ristoro modulano lo spazio del foyer con volumi,
posizionati in obliquo con pareti rivestite in lamelle di legno dall’andamento
spezzato, che invitano ad introdursi nella sala.
Location: Montalto
di Castro, Italy
Architects: MDU Architetti
Project Team: Alessandro
Corradini, Valerio Barberis, Marcello Marchesini, Cristiano Cosi
Collaborators: Nicola
Becagli, Michele Fiesoli
Structural Engineers: ACS
ingegneri
Mechanical
And Electrical Engineer: Federico
Boragine
Area: 963
m2
Year: 2012
Building Cost: € 2,4 mil.
Client: Montalto di Castro Municipality
Photo: Pietro Savorelli














No comments:
Post a Comment
What do you think?